Storia e origine del Bergamotto
Di recente è stato dimostrato che l’albero del Bergamotto – nome scientifico Citrus × bergamia – appartenente alla famiglia delle rutaceae, deriverebbe da un incrocio tra arancio amaro e cedro. Il suo nome è di origine incerta. Alcuni ritengono che derivi da Bergamundi, che in turco significa “pero del Signore” a motivo della sua forma simile a una pera. Altri, invece, sostengono che tale nome si riferisca alla località spagnola di Berga, vera e propria terra di origine della sua coltivazione.
A tutt’oggi non si conosce con esattezza l’area dalla quale ha avuto origine il Bergamotto. Alcuni studiosi riportano Grecia (Pireo) o Cina, altri la Spagna come sopra accennato, mentre una leggenda la farebbe provenire dalle Isole Canarie e giunta in Europa per opera di Cristoforo Colombo.
Il bergamotto, è una pianta priva di spine, viene coltivata come un albero di medie dimensioni che può raggiungere i 3-4 metri di altezza, massimo 5 metri. Si conoscono tre cultivar: castagnaro, fantastico e femminello, tutti delle coste della Calabria. Nelle zone temperate è anche possibile coltivarla a scopi ornamentali in vasi particolari chiamati “conche”. È noto che il bergamotto trova il suo habitat d’elezione nella stretta zona della fascia litoranea tra Gioiosa Jonica e Villa San Giovanni in provincia di Reggio Calabria.
Le foglie, con la pagina superiore di colore verde scuro e quella inferiore più chiara, sono oblunghe e il picciolo possiede, come in altri agrumi, due espansioni dette “ali” piuttosto strette.
I fiori del bergamotto, bianchi e riuniti in grappoli, sono di forma allungata e molto profumati.
Le Proprietà e i Benefici del Bergamotto
I frutti del bergamotto che vengono raccolti tra novembre e febbraio, sono schiacciati ai poli e hanno una dimensione che varia tra il pompelmo e l’arancia. Di colore giallo intenso hanno la buccia liscia e piuttosto sottile. Non sono commestibili a causa della sua forte asprezza e quindi la coltivazione di bergamotto è finalizzata alla produzione della buccia destinata a numerosi utilizzi in profumeria, farmaceutica, liquori, saponi, ecc.
Il più importante è il famoso “olio essenziale di bergamotto” che viene impiegato nell’acqua di colonia sin dalla metà del secolo XVIII ma alcune fonti riportano l’impiego di questo olio essenziale già dalla fine del
XVII secolo. Oggi è estratto meccanicamente dalla buccia e sono necessari 200 chilogrammi di questo frutto per ottenere 1 litro di essenza. Comunque nel campo della profumeria l’utilizzo e piuttosto vasto. Nell’alimentazione trova impiego in vari settori. Come aromatizzante nel tè tipo Earl Grey, caramelle, succhi di frutta, e messa in salamoia – e con l’aggiunta di succo – per i dolci. Inoltre trova largo impiego nelle scorzette candite. Sempre trattando di cucina lo troviamo negli alcolici tra i quali possiamo citare alcuni prodotti tipici: elisir digestivo, grappa aromatizzata, l’amaro al bergamotto e il tradizionale bergamino.
Se da una parte sono state riscontrate delle proprietà terapeutiche, tra le quali le più importanti come antisettico, anestetico, antibatterico, dall’altra è risultato essere dannoso utilizzato come acceleratore abbronzante in quanto contiene una sostanza “fotocancerogena”.
L’olio essenziale di bergamotto è soggetto a varie contraffazioni soprattutto come prodotto tagliato con essenze di scarsa qualità.
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