Storia e origine della Pesca
È ormai accertato che l’origine della Pesca è nei territori dell’estremo oriente e, secondo alcune fonti, più precisamente della Cina, dove veniva già coltivato 5000 anni fa. Successivamente è stata introdotta nell’Asia occidentale. Infatti il nome della specie persica, deriva da “malum persicum” ovvero “pomo della Persia”, appunto perché si riteneva originario della Persia. Proprio di quelle zone risulta essere anche il termine Prunus.
Dall’Oriente, attraverso la Persia, giunge nel Mediterraneo intorno al IV secolo a.C. Da qui, secondo una leggenda, a Roma nel I sec. dopo Cristo a opera di Alessandro Magno. Successivamente i romani lo portarono oltralpe.
La pesca, appartenente alla famiglia delle rosaceae, si presenta come alberello le cui dimensioni in altezza variano da 3 a 8 metri, mediamente 7 metri. Le foglie, lunghe da 8 a 10 cm, sono piuttosto allungate con i margini seghettati. La parte superiore è di un verde scuro mentre la pagina inferiore è verde grigio. I fiori, composti di 5 petali e il cui colore varia dal rosa a rosso, sbocciano tra marzo e aprile ma alcuni cultivar anche più tardi. Il frutto del pesco è una drupa la cui dimensione va da circa 4 a 8 cm, leggermente schiacciata nella parte superiore con la buccia vellutata e dal colore che varia dal bianco rosato al giallo al rosso. La polpa della pesca, molto succosa e zuccherina, anch’essa varia da bianca a gialla.
Da quelle che erano una trentina di varietà e cultivar nel 1800, oggi se ne contano centinaia in tutto il mondo. Molte sono note come quelle cosiddette a “pasta gialla” (pesca gialla), “pasta bianca” (pesca bianca), pesca-noce, pesca tabacchiera, percoca e molte altre.
Proprietà e Benefici della Pesca
L’albero del pesco viene coltivato in tutto il Mediterraneo ma in molte altre parti del mondo dove il clima risulta adatto. I frutti, oltre ad avere una elevata quantità d’acqua pari all’80 %, contengono quasi il 10% di zuccheri; inoltre Sali minerali, soprattutto potassio e ferro e vitamine, in particolare la A, B5 e la C. La pesca si utilizza soprattutto quando è fresca ma una parte preponderante è utilizzata dall’industria degli alimenti per fare marmellate, succhi, gelatine, frutta sciroppata e nell’industria dolciaria.
Questa pianta non solo è coltivata per l’alimentazione ma anche a scopo ornamentale infatti esistono molte varietà di “pesco da fiore” proprio per la bellezza delle sue fioriture.
Non risultano particolari proprietà medicinali ma è certa la presenza nel nocciolo, fiori e foglie, della “amigdalina” dalla quale si estrae un potente veleno, l’acido cianidrico, lo stesso che si trova nelle mandorle amare. Per questo è assolutamente sconsigliato fare preparati con parti della pianta che non siano il frutto.
Anche il pesco è attaccato da vari parassiti, soprattutto insetti e quelli più importanti troviamo gli afidi (afide farinoso, quello nero, quello verde), le cocciniglie e alcune farfalline (tignole). Altri organismi, anche se meno frequenti, sono comunque importanti come funghi (ad esempio la bolla del pesco e il mal bianco) e le virosi.
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