Storia e Origine delle More
Ancora oggi c’è molta confusione nella classificazione delle specie che fanno parte del gruppo delle “more”. Basta pensare che nel mondo esistono ben oltre 400 specie e oltretutto si ibridano facilmente tra loro. Quella che in Italia è chiamata mora di rovo è di colore nero alla maturazione e il nome scientifico è “Rubus fruticosus”, e tutte le specie congeneri sono ascritte alla famiglia delle rosaceae. Altre specie presenti sul nostro territorio sono: Rubus caesius, detto anche “rovo matto”, può arrivare fino a 1600 metri; Rubus saxatilis, chiamato anche “rovo erbajolo”, predilige luoghi ombrosi e sassosi e si spinge fino a 1900 metri in piccoli cespugli sparsi; Rubus carpinifolius, con i frutti che a maturazione sono rossi e non neri. Infine il Rubus dasyphyllus caratteristico per i suoi fiori rosa. Ogni parte della pianta porta le spine.
Limitando la nostra presentazione al Rubus fruticosus – la comune mora di rovo – diciamo che questa pianta si presenta come un arbusto di media grandezza, rampicante o prostrato la cui altezza può variare da 3 a 5 metri. Forma dei cespugli piuttosto fitti e voluminosi tanto da sovrastare altre piante che le sono vicine, e i suoi getti spinosi sono singoli e arrivano a misurare 5 metri di lunghezza.
L’ambiente in cui vive è piuttosto vario così che la si può trovare nel sottobosco, ai margini delle strade e dei boschi oppure nei prati di collina o bassa montagna. Infatti questa specie la si può incontrare dalla pianura fino a 1000 metri di quota e anche oltre se le condizioni fisico-climatiche lo permettono. Essendo una pianta che non ha particolari esigenze per la sua crescita può vivere sia su terreni sabbiosi, argillosi, ricchi di sostanze azotate e un po’ umidi, ombrosi, caldi o temperati.
Proprietà e Benefici delle More
I fiori riuniti in grappoli, si aprono da giugno ad agosto, in alcune zone anche a settembre. Di solito il colore varia da bianco a rosato e sono piuttosto profumati, odore aromatico.
I frutti del Rovo maturano da luglio a novembre, anche qui in relazione all’ambiente. In effetti la mora è un frutto composto da tante drupeole, mediamente arriva a misurare 2 cm. Prima è verde poi man mano diventa rossa, blu scuro, nera, di aspetto lucido. Hanno un gusto dolce aromatico e molto succosi.
Le foglie sono composte da 3-7 foglioline ma più spesso 5; dentate, ovali allungate con l’apice acuto. Sopra sono lucide e verdi scure mentre la parte inferiore è grigiastra con leggerissima peluria.
I rami hanno l’aspetto di tralci che portano numerose spine e nel caso del Rubus dasyphyllus le da per tutto, anche piccolissime.
I fiori sono visitati, per la loro ricchezza di nettare, da una numerosa schiera di insetti. Le foglie di tutte le specie sono appetite dai bruchi di numerose farfalle e da alcuni mammiferi tra i quali caprioli e lepri. I frutti sono ricercati da molti uccelli, tassi e volpi.
Le more contengono un’alta percentuale di vitamina C e le foglie, usate in decotto, sono efficaci contro le irritazioni della bocca.
Nell’alimentazione, le more sono destinati per la gran parte a essere consumati freschi per i resto sono utilizzati per fare soprattutto marmellate.
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